CONSEGNA GRATUITA SPESA A DOMICILIO

ADIURA LIVORNO grazie alla collaborazione di alcuni volontari, ha attivato il servizio per la consegna a domicilio di beni di prima necessità alle persone anziane e/o con inabilità.

Alimenti, farmaci o altri prodotti essenziali verranno consegnate direttamente a domicilio degli anziani che sono invitati a non uscire dalla propria abitazione o che, a causa di precarie condizioni di salute, di autonomia o di solitudine, non possono provvedere autonomamente, non potendo contare su risorse familiari.

Per il servizio è sufficiente chiamare il numero telefonico 351 6217687 attivo 24/24. Un incaricato raccoglierà le richieste e i numeri di telefono o gli indirizzi mail cui gli anziani che necessitano del servizio potranno essere ricontattati.

Le richieste accolte saranno poi lavorate e nel più breve tempo possibile si provvederà alla spesa per la successiva consegna. Il costo della spesa o dei farmaci dovrà essere corrisposto al volontario al momento della consegna della spesa mentre la consegna è gratuita.

Sperando sia cosa utile per la comunità Livornese ADIURA LIVORNO è sempre disponibile per chiarimenti ed eventuali proposte e suggerimenti.

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Quarantena. Cosa fare per non soffrire la noia

Milioni di italiani stanno in casa per limitare il contagio. In spazi spesso ristretti, con la voglia di una passeggiata. Eppure, anche questo periodo può avere risvolti positivi, e farci riscoprire hobby e passioni.

COSA FARE A CASA IN QUARANTENA

In questi giorni di emergenza legata al contagio da Coronavirus, la vita sembra sospesa. Gli italiani in isolamento domestico, sono milioni: c’è chi sta studiando con le lezioni online, chi sperimenta forme di telelavoro, chi si dedica agli hobby e alla cucina, e chi, infine, si lascia andare alla noia per le tante ore chiusi in uno spazio spesso piccolo. Ma niente panico: la noia può essere cosa buona, un invito a riscoprire dei ritmi meno frenetici, a utilizzare il tempo in maniera più piena e creativa, a riappropriarsi di momenti propri. E poi, se proprio non avete idee su cosa fare in casa in questo periodo così difficile, vi suggeriamo qualche idea.

IDEE PER PASSARE IL TEMPO IN QUARANTENA

Dieci minuti per fare una bruschetta o una ciotola di pop corn e siamo pronti per recuperare tutte le puntate della nostra serie-tv preferita, per scoprirne di nuove o, più semplicemente, per dedicarsi a qualcosa che avremmo sempre voluto vedere e non abbiamo mai visto per mancanza di tempo: vecchi programmi, documentari, film. Abbiamo a disposizione tantissime piattaforme di contenuti, dal più classico Netflix a tutte le alternative gratuite. Soprattutto, molti provider stanno offrendo abbonamenti a prezzi contenutissimi quando non gratis per questo periodo di isolamento.

LIBRI DA LEGGERE DURANTE LA QUARANTENA

In questo periodo di lockdown, sono tantissime le iniziative per promuovere la lettura e rendere i libri alla portata di tutte e tutti, soprattutto quelli in formato digitale. Approfittiamo per curiosare online nelle numerose biblioteche che hanno messo in rete il proprio catalogo di titoli, come la Biblioteca di Romagna e San Marino.
Leggere, poi, può diventare un passatempo in famiglia: scegliamo un libro che piaccia a tutti e iniziamo a leggerlo ad alta voce, a turno oppure ognuno nelle vesti di un personaggio.

COSE NUOVE DA IMPARARE DURANTE LA QUARANTENA

Quale momento migliore per approfondire le nostre competenze o aggiungerne altre al CV? Ma non è detto che siano solo competenze lavorative, possiamo finalmente usare le ore che abbiamo a disposizione per seguire qualche lezione online di uncinetto o di riparazioni in casa. Basta cercare sul web la piattaforma di apprendimento che fa più al caso nostro.

CONCERTI DA GUARDARE DURANTE LA QUARANTENA

Perché non andare tutti i concerti che non abbiamo mai visto? La rete, in questi giorni, pullula di concerti mandati in onda in diretta dalle pagine Facebook o Instagram, ma, a pensarci bene, ci sono anche tantissimi live registrati da riguardare sui canali ufficiali degli artisti, messi a disposizione per il periodo della pandemia.
Non solo musica, però: se si ha un minimo di dimestichezza con Instagram, non sarà difficile partecipare a seminari d’arte, ascoltare interviste, intervenire in discussioni politiche e persino chattare dal vivo con personalità del mondo della cultura, dello sport o dello spettacolo.

HOBBY DURANTE LA QUARANTENA

Suonare, fare la maglia, cantare, senza disturbare il vicinato, scrivere poesie, colorare, disegnare o dipingere, cucire o qualsiasi altro hobby che abbiamo colpevolmente accantonato, è il momento di ricominciare, o di cominciare qualcosa di nuovo. Ci aiuta a stare in attività in modo positivo e a non avvertire il peso della mancanza della passeggiata. Perché non visitiamo una mostra d’arte? I musei digitali fruibili in questo periodo, sono tantissimi.

RICICLO CREATIVO DURANTE LA QUARANTENA

Che siano lavoretti piccoli di riciclo creativo per i quali abbiamo acquistato il materiale tempo fa e che abbiamo lasciato a prendere polvere o tutti quei piccoli aggiustamenti in casa che abbiamo sempre rimandato, è tempo di mettere in moto le mani: la giornata passerà in un battibaleno. E, mi raccomando, non dimentichiamo di coinvolgere i bambini in piccoli lavoretti senza pericoli proporzionati alla loro età, anche loro si divertiranno e impareranno qualcosa di utile.

GIOCARE CON I BAMBINI DURANTE LA QUARANTENA

Con i bambini in casa da scuola per tutto il giorno è necessario riscoprire la bellezza di dedicarsi a loro, tenerli occupati in maniera attiva e intelligente.

Bando alla TV in eccesso e ai videogames per tante ore al giorno, I genitori hanno a disposizione una serie di attività  utili anche per facilitare l’apprendimento, in modo attivo e impegnato. Nel caso in cui si abbiano bambini in età prescolare o più piccoli, è molto utile leggere libri ad alta voce insieme a loro, ma si può approfittare di tanto tempo insieme anche per ricostruire storie del passato familiare, facendo vedere foto dei nonni e delle nonne o vecchie fotografie della mamma e del papà.

ALLENAMENTI ONLINE DURANTE LA QUARANTENA

La maggiore sedentarietà di questo periodo può avere effetti negativi sulla nostra salute, il nostro benessere e sulla qualità della vita, già messa, ahimé, a dura prova dal non poter nemmeno andare a fare una passeggiata. L’auto-isolamento, inoltre, può anche causare ulteriore stress e arrivare a minare la nostra salute mentale. Fare un po’ di attività fisica, magari seguendo piccoli allenamenti online, oppure dedicarsi a tecniche di rilassamento, meditazione o yoga, possono essere strumenti preziosi per aiutarci a rimanere calmi, rilassati e in salute.

CURA DI NOI STESSI DURANTE LA QUARANTENA

Stare a casa non significa rimanere tutto il giorno in pigiama o trascurarsi: sconfiggiamo la noia prima di tutto vestendoci come se fosse una normalissima giornata lavorativa. E, che dire di quella maschera per il viso che abbiamo lasciato in bagno ancora chiusa? Dedichiamoci tutti e tutte alle routine di bellezza con più calma, o sfruttiamo il tempo in più provando a fare prodotti cosmetici in casa per tutta la famiglia, con ingredienti che troviamo in dispensa. Va bene anche prendere del tempo per riflettere, ritagliarsi uno spazio mentale di calma e benessere.

RIORDINARE GLI ARMADI DURANTE LA QUARANTENA

Gli armadi: spesso sono una voragine che fagocita magliette, camicie, sciarpe, maglioni, cappelli e chi più ne ha più ne metta. Sfruttiamo le ore in casa per affrontare con decisione il disordine di grucce e cassetti, e dedichiamoci con metodo e  organizzazione al cambio degli armadi.Finalmente potremo decidere come riciclare le giacche che non usiamo più o gli indumenti che non ci vediamo più bene addosso: riponiamoli in qualche scatolone e, in tempi migliori, potremo regalarli o riciclarli in modo creativo. Intanto sistemiamo con ordine gli armadi, partendo proprio da quelli dei piccoli.

PULIZIE DI PRIMAVERA DURANTE LA QUARANTENA

Ognuno di noi ha in casa sgabuzzini, garage, stanze della vergogna, o semplicemente cassetti disordinatissimi e armadi caotici. Oppure abbiamo una lista lunghissima di pulizie da fare in modo approfondito per quando abbiamo tempo: i vetri, la terrazza, il balcone, le tende, il congelatore. Che ne dite di approfittare del tempo che abbiamo per fare le pulizie della casa? Vediamola in positivo: pulire casa è un modo per scaricare la tensione, staccare dai pensieri, e, al tempo stesso, fare dell’esercizio fisico e bruciare calorie.
Non dimentichiamoci nemmeno di mettere ordine tra le pile di carta, lettere, cartoline e documenti che ora possiamo cestinare o archiviare.

CUCINARE DURANTE LA QUARANTENA

In tempi normali siamo sempre di corsa: quasi ci dimentichiamo il piacere di stare a tavola in famiglia dopo aver cucinato una cena prelibata. Cucinare rilassa ed è molto appagante: sfruttiamo questo tempo in casa per sperimentare nuove ricette, creare piatti con ingredienti che abbiamo in dispensa, oppure per preparare un dolce tutti insieme.

GIARDINAGGIO DURANTE LA QUARANTENA

Se abbiamo la fortuna di avere un giardino, un terrazzo, un balcone o un piccolo spazio per mettere qualche vaso, possiamo dedicare del tempo al giardinaggio. Prendersi cura delle piante ha un vero e proprio effetto terapeutico: ha poteri calmanti, di riduzione dello stress e di stabilizzazione dell’umore. In più, quando l’auto-isolamento finirà, avremo la possibilità di usare erbe aromatiche, menta e basilico in cucina o nei cocktail estivi.

CONTATTI CON AMICI E  FAMILIARI  DURANTE LA QUARANTENA

Sperimentiamo nuove forme di relazione e interazione con amici e familiari distanti: videochiamate, video messaggi, brevi messaggi audio registrati. La stessa cosa vale per le coppie che si trovano a stare distanti. L’importante è che si trovi una nuova routine emotivamente soddisfacente: è scientificamente provato che i contatti sociali attenuano lo stress da isolamento.Tuttavia, non esageriamo, lasciamo i giusti spazi agli altri dall’altra parte dello schermo.

Articolo di Alessia Donato nonsprecare.it

 

Come fare sport a casa.

Coronavirus, la semplicità della ginnastica in casa. E potete utilizzare pareti, scope, sedie e bottiglie

Chiusi in casa, per rispettare la legge e per salvaguardare la nostra salute e quella degli altri. Bloccati rispetto anche alle consolidate buone abitudini di fare attività fisica, in palestra, in un parco, all’aria aperta. Con il rischio di ingrassare (restando a casa si mangia più spesso e con porzioni più abbondanti) e di ridurre, per effetto di un’eccessiva sedentarietà, le nostre difese immunitarie.

COME FARE GINNASTICA IN CASA

E invece la ginnastica possiamo tranquillamente farla anche a casa. Come se fossimo in palestra. Anche solo in una stanza, in un piccolo ambiente e utilizzando i materiali più semplici, dai manici di scopa alle bottiglie di acqua, dalle sedie alle pareti, per tenersi in forma. Tutto a costo zero.

GINNASTICA A CHILOMETRO ZERO

Ecco, dunque, il decalogo per la ginnastica in casa, con alcuni specifici esercizi, tra i meno impegnativi, che potranno darvi ottimi risultati in tempi brevi.

L’approccio mentale. La ginnastica in casa dovete considerala, senza alcuna differenza, alla stregua di quella in palestra. Senza differenza. Quindi: puntualità, il tempo necessario per svolgere tutti gli esercizi, continuità, impegno. Un programma per la giornata che potete concordare anche con la persona che di solito vi segue in palestra. E una raccomandazione preliminare: datevi degli obiettivi. Aiutano sempre a tenersi in forma, anche quando si è chiusi in casa.

L’aiuto tecnologico. La Rete è piena di video tutorial che vi possono accompagnare per fare gli esercizi previsti nel vostro programma. Se ne trovano di ottimi su Youtube e solo il sito americano CNet ne propone 10, molto bene selezionati. La palestra da casa comprende buone immagini e anche buona musica: scegliete quella che preferite e fatevi accompagnare sempre dal suo ascolto. Le ricerche scientifiche dimostrano che la musica, durante la ginnastica, distrae dalla fatica e aumenta le nostre motivazioni.

Esercizi di riscaldamento. Si possono fare anche solo camminando in casa o sul balcone. Per almeno 5-10 minuti, con scarpe da ginnastica e abbigliamento da palestra. Tenete presente che con un minimo di riscaldamento la temperatura del vostro corpo passerà da 36 a 38-39 gradi, con un aumento dell’80 per cento della tonicità muscolare. Siete pronti per gli esercizi.

Esercizi per le gambe. Eccone tre, molto semplici ed efficaci, dei quali due in piedi e un terzo seduti. Il primo è conosciuto come lo squat: aprite le gambe a una larghezza superiore rispetto alle vostre spalle, scendete fino a portare il ginocchio a un’angolazione di circa 80 gradi e rialzatevi, senza scatti, per tornare alla posizione inziale. Sempre con la schiena dritta. Seconda possibilità: nuca e schiena aderenti alla parete, busto e gambe a 90 gradi, senza mai appoggiare le mani sulle ginocchia, tenendo la posizione e respirando profondamente. Terzo esercizio: utilizzando una sedia come punto di riferimento. Vi piegate senza toccare la sedia con i glutei e senza piegare la schiena, ma con le braccia distese in avanti. Sollevate i talloni e spingete le ginocchia all’interno: per 20 volte consecutive.

Push up per la schienaSono le flessioni più essenziali, ma anche più utili, per proteggere la nostra schiena durante il fitness in versione casalinga. Mettete le mani poco più larghe delle spalle, e scendete verso il pavimento facendo attenzione a conservare collo e schiena ben dritti. Dopo risalite, con gradualità, e senza stendere al massimo il gomito. Ripetete più volte.  Un’alternativa a questo esercizio è una seconda possibilità, ancora una volta utilizzando una sedia.  Appoggiate le mani su una sedia, sotto il petto, con un’inclinazione del corpo di circa 45 gradi, i piedi a terra e le ginocchia stese. Una volta arrivati alla posizione corretta, partite con i piegamenti e andate avanti fino a 6-10 ripetizioni dello stesso esercizio.

La scopa per le spalle. Prendete un bastone della scopa e posizionatelo davanti alle cosce con le braccia distese e larghe, per poi portarlo, con le braccia tese e con un movimento graduale e senza strappi, dietro la testa. Ripetete più volte. Opzione due: utilizzando il muro. Mettetevi di fronte a una parete con i palmi delle mani aderenti al muro e le braccia bene distese. Inclinate la schiena verso il basso e avvicinate il mento al petto: questo esercizio, una forma di stretching per le spalle, vi darà un doppio beneficio, tonificando le spalle e allungando tutta la schiena.

Il plank per i glutei. Questo esercizio (la parola inglese plank si traduce in italiano come panca) produce benefici a tutta la muscolatura, ma innanzitutto ai glutei, motivo per cui è diventato di gran moda nelle palestre, tra le donne. Sdraiatevi a pancia in giù, piegando le braccia e facendo in modo che gli avambracci siano appoggiati al pavimento, paralleli e in linea retta con le spalle. A questo punto alzatevi gradualmente con il collo in linea con il resto del corpo e con le gambe dritte e unite; poi, una volta raggiunta questa posizione, cercate di conservarla per qualche minuto o secondi, senza sforzi che diventano eccessivi.

Bottiglie d’acqua per i fianchi. Usate bottiglie di acqua minerale, ovviamente piene, da 1,5 o anche da 2 litri al posto dei tradizionali manubri utilizzati in palestra. Poi l’esercizio è davvero semplice: flettete entrambe le braccia verso le spalle, mantenendo i gomiti aderenti ai fianchi. Fate delle spinte verso l’alto o anche delle alzate laterali a 180 gradi, per sostenere la muscolatura delle spalle.

Prodotti da acquistare per la ginnastica in casa. Finora abbiamo visto tutti esercizi e allenamenti che non prevedono l’acquisto di specifici prodotti. E in generale trasformare la casa in una palestra è uno spreco, in quanto non riuscirete mai a utilizzare tutti gli oggetti come avviene in un vero luogo ad hoc per l’attività fisica. Se comunque volete procedere agli acquisti, ecco un elenco di oggetti utili per la ginnastica a chilometro zero, facilmente reperibili su Internet. Il foam roller, un cilindro per i muscoli; il tappetino, nelle sue varie versioni (sul sito di Decathlon se ne trova uno anche a 8 euro); gli elastici per gambe e braccia; TRX per l’allenamento in sospensione; pesi per polsi e caviglie; barra per le trazioni; ruota per gli addominali e la palla per sdraiarsi.

La ginnastica in casa con le pulizie domestiche.  Infine, non sottovalutate l’attività fisica, ginnastica pura, che arriva attraverso i lavori domestici. Esistono, in materia, calcoli molto precisi sulle calorie che vengono bruciate con i lavori in casa. Per esempio: passare l’aspirapolvere brucia 180 calorie, lavare i pavimenti 140 calorie, spolverare 100 calorie. E altrettanti consumi, abbondonanti, di calorie sono previsti per caricare e scaricare lavastoviglie e lavatrice, mettere a posto biblioteche, rassettare le camere, spostare i letti, fare i bagni.  Il vantaggio per le donne, in tempi di restrizioni per emergenza sanitaria, è che questo tipo di attività una volta tanto possono farle anche i maschietti.

Articolo di Stefano Luna

Fonte nonsprecare.it

Emergenze coronavirus. Colf e Badanti 4 strade da percorrere.

L’attività di lavoro domestico può proseguire sia a ore che a tempo pieno anche nel periodo di emergenza Covid-19. Tuttavia, a fronte della situazione di emergenza, le famiglie possono valutare la sospensione del rapporto ricorrendo ad assenze retribuite o non retribuite, a periodi di ferie o anticipazioni del Tfr, evitando così di licenziare.

A fronte del Dpcm del 22 marzo, ieri Assindatcolf (Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico) ha precisato che il codice Ateco 97 include tutti i datori di lavoro domestico e quindi l’attività del settore non è soggetta allo stop deciso dal Governo. Resta però il fatto che in questo periodo una famiglia possa decidere di sospendere la collaborazione regolata da contratto, a tutela della salute sia propria che del lavoratore, ricorrendo sostanzialmente a tre strumenti.

Il primo è l’utilizzo di un periodo di permesso retribuito, qualora non si voglia far pesare economicamente la sospensione al collaboratore. Un’ipotesi che può essere adottata soprattutto in caso di un impegno per poche ore alla settimana, come effettivamente si sta verificando, secondo quanto rilevato da Assindatcolf, ma che diventa economicamente rilevante per il datore di lavoro nel caso di un impegno orario più consistente.

Una alternativa è il permesso non retribuito che, a fronte della situazione attuale, potrebbe essere disposto dalla famiglia ma per il quale, secondo Andrea Zini, vicepresidente dell’associazione, sarebbe comunque opportuno trovare un accordo scritto.

In alternativa si può ricorrere alla fruizione delle ferie, qualora ve ne siano di residue. In questo caso l’assenza retribuita potrebbe essere combinata con il permesso non retribuito, in modo da trovare un bilanciamento tra oneri a carico del datore di lavoro e penalizzazione per la collaboratrice.

Altra soluzione è l’anticipazione di quote del trattamento di fine rapporto. In tutti questi casi si evita di ricorrere al licenziamento che, sottolinea Zini, oltre alle conseguenze economiche per il lavoratore, determina la conclusione di un rapporto di fiducia che per lo stesso datore di lavoro non è sempre facile instaurare.

Percorrendo queste tre strade si lascia inoltre aperta la possibilità di accesso del collaboratore al Fondo per il reddito di ultima istanza, istituito dall’articolo 44 del decreto legge 18/2020 che dovrebbe fornire misure di sostegno al reddito ai lavoratori che hanno cessato, ridotto o sospeso l’attività a seguito dell’emergenza coronavirus. Peraltro sul fronte degli ammortizzatori sociali Assindatcolf, in occasione della conversione in legge del decreto, punta a far accedere gli addetti del settore alla cassa integrazione in deroga, proponendosi di gestire eventualmente le pratiche per conto delle famiglie. Un settore che conta circa 860mila lavoratori, di cui un po’ più della metà sono badanti.

Fonte articolo ilsole24ore.com

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Diritti e doveri di una badante

L’ assistente familiare ha il dovere di  pensare alle cure del suo assistito e a sistemare la casa. I suoi diritti: ferie, permessi, malattia, straordinari pagati.

Esaminiamo bene i doveri di una badante

Partiamo col definire quali sono i doveri di una badante. Le sue mansioni, regolamentate dal contratto nazionale di categoria, sono quelle di:

  • prendersi cura dell’assistito. Per «cura» si intende non solo l’assistenza da un punto di vista sanitario (dare le medicine, controllare la pressione, provvedere alla sua pulizia personale) ma anche da un punto di vista, per così dire, umano: fargli, cioè, compagnia. Nel caso della badante che lavora ma anche vive nella casa di un malato non autosufficiente, la badante è tenuta a fare o ad aiutare a fare alla persona assistita le cose che lui non è più in grado di fare da solo;
  • tenere in ordine e pulita la casa;
  • preparare i pasti;
  • mettere pannoloni e altri ausili se fossero necessari.

E’ importante, nel momento in cui si prendono i primi accordi con la badante da assumere, fissare i suoi compiti in modo ben chiaro, possibilmente per iscritto, in modo da evitare degli equivoci in futuro.

Quali sono i diritti di una badante

Così come i doveri, anche i diritti di una badante vengono fissati dal contratto nazionale di categoria. Vediamone i principali:

Livello di inquadramento

Varia a seconda delle mansioni richieste dal datore di lavoro, quindi dalle esigenze della famiglia. Nello specifico:

  • il livello A super interessa gli addetti alla compagnia alle persone (ad esempio chi viene assunto soltanto per accompagnare una persona anziana in casa o a fare una passeggiata);
  • il livello B super è previsto per chi assiste persone autosufficienti ed è tenuto anche a svolgere attività connesse alla pulizia e al vitto;
  • il livello C super inquadra chi assiste persone non autosufficienti e si occupa di attività connesse alla pulizia e al vitto;
  • il livello D super, in cui rientra chi assiste persone non autosufficienti ed ha avuto una formazione a tale scopo (diploma nello specifico campo oggetto della propria mansione, conseguito in Italia o all’estero, purché equipollente, anche con corsi di formazione aventi la durata minima prevista dalla legislazione regionale e comunque non inferiore a 500 ore) e segue anche le attività di riordino e pulizia della casa, oltre ad occuparsi del vitto. 

Orario di lavoro

Anche l’orario di lavoro di una badante può variare a seconda del tipo di contratto sottoscritto.

Per le badanti conviventi è previsto un massimo di 10 ore al giorno non consecutive o di 54 ore a settimana. Pertanto, la badante ha diritto ad almeno 8 ore di riposo consecutive nella stessa giornata ed un riposo intermedio non retribuito non inferiore a 2 ore.

Attenzione, però: se la badante lavora tra le 6 e le 14 o tra le 14 e le 22, ha diritto ad un riposo giornaliero di almeno 11 ore consecutive e ad un riposo intermedio non retribuito. E’ permesso, inoltre, il recupero di un massimo di 2 ore giornaliere ore non lavorate.

Per quanto riguarda, invece, le badanti non conviventi, l’orario di lavoro prevede un massimo di 8 ore al giorno non consecutive, ovvero 40 ore a settimana distribuite su 5 o su 6 giorni.

La badanti hanno diritto ad un riposo settimanale:

  • di 24 ore. Se ci fossero delle esigenze particolari che impediscono loro di prendere il riposo nella giornata stabilita, dovrà essere previsto lo stesso numero di ore il giorno successivo e le ore lavorate avranno una maggiorazione del 60%;
  • di 12 ore durante la settimana. L’eventuale lavoro in queste 12 ore di riposo avrà una maggiorazione del 40%.

Si considera lavoro notturno per una badante quello svolto tra le 22 e le 6, con la maggiorazione del 20% se si tratta di lavoro ordinario o con trattamento di lavoro straordinario. Non viene considerato notturno il lavoro discontinuo durante la notte o quello esclusivamente di attesa.

La badante con un orario giornaliero di oltre 6 ore ha diritto al pranzo o alla cena (a seconda del suo turno) oppure alla relativa indennità per il pasto.

Lavoro straordinario

Si intende per lavoro straordinario di una badante quello che supera la durata massima dell’orario di lavoro, ma non quello svolto per un’emergenza. Proprio per questo, lo straordinario dev’essere concordato con una giornata di anticipo.

Ecco le maggiorazioni previste dal contratto per il lavoro straordinario di una badante:

  • il 60% in più se svolto di domenica o in giorno festivo;
  • il 10% in più se svolto tra le 6 e le 20 da una badante non convivente che supera le 40 ore settimanali e fino alle 44 ore settimanali;
  • il 25% in più se svolto negli altri casi tra le 6 e le 22;
  • il 50% in più se svolto tra le 22 e le 6 del mattino.

Diritto di una badante a ferie e permessi

I diritti di una badante contemplano anche 26 giorni lavorativi di ferie per ogni anno lavorato, o i relativi dodicesimi. Possono essere frazionate in non più di due periodi e devono essere concordate con il datore di lavoro.

Per quanto riguarda i permessi, la badante ne ha diritto per visite mediche documentate nella misura di 16 ore l’anno oppure di 12 ore per la badante non convivente con orario di lavoro inferiore alle 30 ore settimanali.

Altri diritti di una badante

  • diritto alla tredicesima, suddivisa nelle 12 mensilità;
  • diritto alla malattia: l’Inps non paga l’indennità ma la badante ha diritto a mantenere il posto di lavoro;
  • diritto a 15 giorni di congedo matrimoniale retribuito;
  • diritto a mantenere il posto di lavoro e ad una parte della retribuzione in caso di maternità.

Infortunio di una badante sul luogo di lavoro

Se una badante subisce un infortunio, il datore di lavoro deve comunicarlo all’Inail:

  • entro 24 ore per infortuni mortali o presunti tali;
  • entro 2 giorni dall’accertamento per infortuni non guaribili entro 3 giorni;
  • entro 2 giorni dal 4° per infortuni guaribili entro 3 giorni, ma non guariti.

Il datore di lavoro deve, inoltre, dare comunicazione all’Autorità di pubblica sicurezza entro 2 giorni dall’infortunio.

La badante ha diritto alla retribuzione globale di fatto nei primi 3 giorni di assenza per infortunio.

Nuovo Covid-19, vive nella saliva risultano ridotti i contagi da superfici

Limitati i contagi da superfici, il nuovo Covid-19 vive nella saliva.

Il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso le goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono o si soffiano il naso. In base a informazioni preliminari il virus (che vive e si riproduce solo all’interno delle cellule) potrebbe sopravvivere alcune ore sulle superfici ma gli studi sono ancora in corso. “È assolutamente possibile che le goccioline di saliva cadendo su alcune superfici dei nostri ambienti familiari piuttosto che lavorativi per un po’ di tempo possano avere al loro interno delle cellule che albergano il virus – ha dichiarato ieri il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, durante la conferenza stampa in Protezione civile -. È per questo che abbiamo chiaramente raccomandato nel decalogo del ministero della Salute l’importanza di lavarsi frequentemente le mani e usare soluzioni detergenti adeguate per rimuovere questa possibile sorgente di infezione”. Ma “questa modalità di contagio è assolutamente marginale rispetto al contagio interumano” ha sottolineato. “Non introdurre in casa abiti o scarpe” utilizzate all’esterno è perciò ritenuta da Locatelli una “posizione estrema”, che al momento non viene raccomandata.

Come evitare il contagio di nuovo coronavirus?

Innanzitutto restando a casa e spostandoti solo per motivi di lavoro, salute o per fare la spesa. Lavati le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche. Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani. Evita assolutamente le strette di mano e gli abbracci. Evita contatti ravvicinati e mantieni la distanza di almeno un metro dagli altri.

Come tenere pulite le superfici?

L’utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone, per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’0,5% (candeggina). Ricorda di disinfettare sempre gli oggetti che usi frequentemente (il tuo telefono cellulare, gli auricolari o un microfono) con un panno inumidito con prodotti a base di alcol o candeggina (tenendo conto delle indicazioni fornite dal produttore).

Video esplicatico su come difenderci

Articolo salute.gov.it

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Sospensione pagamento contributi lavoro domestico 2020

Alla luce dell’attuale emergenza sanitaria, il Governo ha disposto la sospensione del versamento dei contributi per i domestici. I contributi per i lavoratori domestici vengono solitamente versati 4 volte l’anno a scadenze fisse trimestrali, come chiarificato anche in questo articolo:

Trimestre periodo Da pagarsi entro la data
1 gennaio – febbraio – marzo 10 aprile
2 aprile – maggio – giugno 10 luglio
3 luglio – agosto – settembre 10 ottobre
4 ottobre – novembre – dicembre 10 gennaio

Ai tempi del COVID19 però, quando tutte le attività produttive italiane sono minimizzate, questi equilibri devono necessariamente cambiare per facilitare i datori di lavoro in difficoltà con i pagamenti.
È per questo motivo che l’INPS, nella circolare n.37/2020 del 12 marzo, all’articolo 3.6 esplicita, infatti, la sospensione del versamento dei contributi previdenziali domestici relativi al primo trimestre 2020.

In attesa che l’emergenza Coronavirus termini, dunque, i datori di lavoro domestico non dovranno pagare i contributi a colf, babysitter e badanti.
La situazione è in costante aggiornamento, naturalmente. Continueremo, quindi, a tenerla monitorata ed ad aggiornarvi, per aiutare lavoratori e assistiti a fronteggiare al meglio questa emergenza. Il settore dell’assistenza alla persona è, infatti, molto delicato ed è importante gestirlo al meglio, anche dal punto di vista lavorativo, durante questi periodi difficili.

IN BREVE:

La rata in scadenza il 10 aprile è rinviata al 10 giugno 2020

Potrà essere versata a quella data senza sanzioni o interessi dovuti.
Si specifica anche che chiunque avesse già provveduto al pagamento non sarà rimborsato.

Fonte Datori di Lavoro Domestico Italiani Associati

Le regole di Adiura Livorno nella scelta delle Badanti

LE 10 REGOLE CHE SEGUIAMO

1) Cosa chiediamo al colloquio.
Il colloquio preliminare è importantissimo: serve a verificare i requisiti del candidato, ma anche competenze, motivazione e disponibilità. Partiamo dalle basi: la persona ha tutti i documenti necessari (carta d’identità, tessera sanitaria e, se cittadino extracomunitario, permesso di soggiorno)? Conosce l’italiano o altre lingue? Ha almeno un paio d’anni di esperienza nel settore, magari con l’attestato di un corso di formazione in area sociosanitaria (OSS, OSA)? Possiede referenze verificabili? Per quanto riguarda le competenze, invece, è bene verificare la preparazione della badante sulla cura dell’igiene personale, la capacità di assistere moralmente e fisicamente l’assistito (nel caso di pazienti allettati, per esempio, la vestizione e il cambio della posizione sono fondamentali), l’esperienza nell’aiuto domestico (pulizia della casa, cucina, uso degli elettrodomestici) ed eventualmente l’autonomia nello svolgere piccole commissioni. In generale, è molto utile sottoporre il candidato a casi concreti per capire la preparazione. Basta la classica domanda: “come si comporterebbe se…?”. Chiedere poi in modo diretto di fare esempi relativi alle sue esperienze precedenti, cercando di percepirne la capacità di empatia e la “dolcezza” che dimostrerebbe con i propri cari. E infine, va verificata la disponibilità della badante rispetto alle esigenze della persona da assistere.

2) Capire la candidata in base alle domande che ci pone.
Per fare l’assistente familiare è necessario che ci sia una passione verso questo lavoro, che vada oltre l’interesse economico. Per questo la conversazione va stimolata: il candidato deve essere spinto a parlare delle sue esperienze passate, di come interagiva con l’anziano, degli aspetti positivi e negativi del suo lavoro. Va analizzata la pazienza, l’attitudine al dialogo e, soprattutto, il rispetto dell’assistito.

3) Le candidate escluse.
Massima accortezza nella selezione: vanno esclusi tutti coloro che non rispondono ad uno o più requisiti precedenti: documenti in regola, motivazione, competenza.

4) Cosa fare nel caso di incompatibilità con la  persona.
Prima di tutto capiamo il perché dell’incompatibilità: sono motivazioni caratteriali o pratiche? In alcuni casi la questione può risolversi semplicemente parlando con la badante, in altri può essere necessario sceglierne una più compatibile. La cosa importante, comunque, è far sentire sia ai nostri cari che agli assistenti familiari la propria presenza.

5) Come verificare che va tutto bene?
Osserva come la badante si comporta con la persona anziana e con i familiari durante le ore di lavoro, e chiedi costanti pareri al tuo caro.

6) Come sfruttare al meglio il periodo di prova?
In generale, chiedendo all’assistente di occuparsi di tutte quelle mansioni che tu e gli altri familiari potete controllare siano svolte in modo corretto.

7) Quanto contano le referenze?
Da 1 a 10? 10. Purché siano verificate senza preavviso.

8) Conta l’istinto e la sensazione che dà la persona?
Anche qui molto: diciamo 8 su 10. In alcuni casi l’istinto dice molto più di un buon curriculum. In altri, invece, bisogna andare oltre e mettere alla prova.

9) Meglio giovane o con più esperienza?
Non ne farei un caso di età: la scelta dipende dalle caratteristiche che sono necessarie per accudire al meglio la persona assistita. In particolare, abbiamo persone che, seppur giovani, si sono dimostrate veramente attente ed esperte.

10) Alzheimer o medicazioni come facciamo a capire se la badante è all’altezza?
Già in sede di colloquio occorre verificare che il candidato abbia una formazione adatta alla patologia specifica, che può consistere in competenze teoriche e esperienze pratiche (conoscenza ed assistenza alla somministrazione di farmaci, capacità di sollevare e mobilizzare pazienti allettati). Niente comunque sostituisce una “messa alla prova”, per verificare come si muove e come reagisce nell’interazione con l’assistito sul campo.

Conclusioni.

Il lavoro di ricerca e selezioni della figura assistenziale, lo facciamo con impegno e professionalità per garantire all’assistito e alla famiglia il meno stress possibile, soprattutto durante la prima fase, l’inserimento. Ci impegniamo quotidianamente affinché i servizi richiesti dalle famiglie, vengano erogati nel migliore dei modi, fornendo sicurezza e qualità degli stessi. In un articolo abbiamo spiegato i pro ed i contro del fai da te nella ricerca della badante.

 

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Badanti, Colf e COVID19

Badanti, colf e babysitter sono sempre stati esclusi dall’utilizzo degli ammortizzatori sociali quali possono essere cassa integrazione o fondi di integrazione. Questa condizione si fa ancora più pesante ai tempi del Coronavirus quando molte famiglie sono chiamate a decidere se proseguire con i rapporti di lavoro domestico già attivi o peccare di prudenza e interrompere i contratti  già instaurati.
Ma quali alternative ci sono per le famiglie?
Cerchiamo di scoprirlo insieme.

FERIE

Il lavoratore matura circa due giorni di ferie per ogni mese in cui lavora più di 15 giorni.
Alla fine di un anno lavorato avrà maturato un intero mese di ferie.
Le ferie possono anche essere anticipate; significa che la lavoratrice domestica -superato questo momento di crisi- dovrà lavorare per rimaturare le sue ferie.
Per i lavoratori in regime di non convivenza, la retribuzione di un giorno di ferie equivale ad un giorno lavorato.
Per i lavoratori in regime di convivenza, la retribuzione di un giorno di ferie equivale ad un giorno lavorato, ma bisognerà corrispondere in più una quota di indennità per il vitto e alloggio.

PERMESSO NON RETRIBUITO

Il datore di lavoro può decidere, in accordo con il lavoratore, di sospendere il contratto sfruttando i permessi non retribuiti.
Per il periodo di permesso non retribuito, il lavoratore non maturerà nè stipendio, nè contributi, nè ferie, nè ratei di tredicesima o TFR.
A tutti gli effetti il contratto sarà in stand-by e, nel momento in cui si riprenderà a lavorare tutto ricomincerà da dove si era lasciato.
Ci sono delle limitazioni temporanee da rispettare però, chiamateci per saperne di più.

PERMESSO CONTRATTUALE

Il datore di lavoro può scegliere di chiudere il contratto rispettando i periodi di preavviso da conferire al lavoratore. Tale periodo di preavviso può anche essere retribuito senza che sia lavorato.

Ricordiamoci che badanti e babysitter lavorano con le fasce più deboli della popolazione e quelle più a rischio.
È giusto che le lavoratrici siano particolarmente solerti nel rispettare i consigli dell’OMS per limitare la diffusione del virus.

  • Lavarsi le mani frequentemente
  • Mantenere le distanze interpersonali ad un metro
  • Sanificare gli ambienti con prodotti a base di alcol e cloro
  • Non esporre anziani e persone con patologie a rischio

In caso di sospetta malattia respiratoria in atto, non presentarsi negli ambulatori e nei pronto soccorso ma chiamare il medico di famiglia o il 118 in caso di urgenze.

Ricordate sempre che le lavoratrici domestiche possono muoversi per comprovate esigenze lavorative. Dovranno però portare sempre con sè l’autodichiarazione scaricabile qui
Anche loro dovranno seguire il buon senso e rispettare le norme igienico-sanitarie

Articolo di DDOMIA Datori di Lavoro Domestico

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Corona virus e animali domestici. Parlano i veterinari.

 “Coronavirus e animali domestici? Non lasciamoci tradire dalla paura, ma seguiamo sempre le norme igieniche”

Intervista a Cesare Pierbattisti, medico veterinario: «Il caso di Hong Kong ha creato grande preoccupazione, ma è nelle condizioni normali che dovremmo aumentare il livello di attenzione»

Nei giorni scorsi è stata rilevata una “debole positività” in un solo cane a Hong Kong che viveva con una donna contagiata dal coronavirus Covid-19. Le autorità hanno deciso di mettere in quarantena il cane che «sta bene e non ha sintomi» dice Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico per il coronavirus dell’unità malattie emergenti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che ha aggiunto: «Per quanto riguarda la trasmissione non pensiamo che gli animali siano un vettore, né che l’uomo lo sia per loro, ma ci vogliono altri studi per approfondire». Sul tema abbiamo deciso di chiedere un’opinione a Cesare Pierbattisti, medico veterinario a Torino.

Dottor Pierbattisti che idea si è fatto di questo caso?
«Il caso non è una bufala, ma bisogna ridimensionarlo. In campo veterinario sono molto numerosi i casi di coronavirus. E come tutti i virus tendono ad aggredire una specie. Ma il coronavirus ha una caratteristica: in determinate condizioni è capace di fare il salto di specie. Ciò è accaduto per la Sars, è accaduto per la Mers. Nel caso del Covid-19 sembra abbastanza certo, dal punto di vista scientifico, sia derivato dal pipistrello. Questo perché in alcune zone della Cina c’è la consuetudine di nutrirsi di questi animali e di tenerli vivi nei mercati così come si faceva un tempo in Italia con il pollame dove la gallina veniva venduta viva e poi veniva macellata a casa. Lo dico anche perché non ne deve derivare una questione di “razzismo” nei confronti dei cinesi, ma è una questione culturale che in quel Paese permane. Sono consuetudini alimentari che per certi versi sono rischiose come lo erano per noi vent’anni fa».

Per essere chiari, questo vale anche per i pipistrelli “nostrani”?
«Noi sappiamo che il pipistrello ospita un elevato numero di coronavirus. Dunque la probabilità che faccia il salto di specie è più elevata. Ma attenzione: prima di tutto il pipistrello di cui si parla per la Cina è la volpe volante ed altre specie esotiche che non hanno nulla a che fare con il pipistrello europeo nel quale non è stato individuato quel tipo di coronavirus. E ricordo che il salto di specie avviene per motivi alimentari come detto in precedenza».

Andiamo al punto importante: lei crede sia possibile la trasmissione uomo-animale? E quella animale-uomo?

«Nel caso di Covid-19, con una situazione epidemica, è possibile che possa passare dall’uomo al cane o al gatto. Ma non esistono prove, e mi sento di dire che sia altamente improbabile che il virus presente nel cane o gatto, possa tornare all’uomo, perché se no sarebbe già emerso. Cioè è altamente improbabile che l’animale domestico possa fare da “veicolo”. In altre parole è estremamente difficile che nell’animale domestico possa raggiungere una quota infettante e, quindi, essere trasmesso all’animale. Lo dimostra il fatto che il cane che è stato trovato “lievemente positivo” al Covid-19 è in ottime condizioni di salute. E se ci fossero altri casi di positività negli animali domestici il sistema veterinario li avrebbe già riscontrati. Se così fosse nel mio laboratorio veterinario avrei già riscontrati degli animali con sintomatologie respiratorie sospette».E giustificata la preoccupazione di molti amanti degli animali?

«In realtà no. Però in situazioni di questo tipo scattano meccanismi di paure che sono ingiustificati, mentre in condizioni normali le stesse persone non si preoccupano, per esempio, che il cucciolo possa trasmettere gli ascaridi al bambino. E’ chiaro che esistono le antropozoonosi, ossia tutte le malattie infettive proprie di determinate specie di animali che si possono trasmettere all’uomo, e le malattie che si possono trasmettere dall’uomo all’animale. Perché spesso ci si dimentica che anche l’uomo è un animale. E quindi è chiaro che ci possono essere delle patologie che passano da uno all’altro. Il problema è affrontare con intelligenza questo rischio mettendo da parte le paure, ma aumentando il livello di attenzione».

Dunque qual è il vero problema da affrontare?

«Ciò che trovo buffo è avere delle grandi paure su qualcosa che in realtà non dovrebbe far paura e poi ignorare tutta una serie di cose che invece dovrebbero essere al centro dell’attenzione di tutti noi. Servirebbe un buona educazione all’igiene»

In molti temono che la paura possa portare all’abbandono degli animali…

«Qui il discorso degli abbandoni non c’entra nulla. Qui la questione è cercare di fare chiarezza per evitare una cattiva interpretazione di quello che viene scritto o detto»

Quali consigli possiamo dare ai proprietari di animali?

«Il discorso di base è molto semplice: ciò che non faremmo con un altro essere umano non dobbiamo farlo con un animale. Molto spesso con i nostri animali abbiamo dei rapporti più “intimi” di quanto abbiamo con altri esseri umani: non ha molto senso baciare sulla bocca un cane perché è nella natura dell’animale leccare tutto, mordere tutto e pulirsi le parti intime. E non baciarlo non vuol dire che non gli vogliamo bene o limitare il rapporto con lui. Altro aspetto: va benissimo accarezzare il cane, ma poi bisogna lavarsi bene le mani. Perché per quanto il nostro cane possa essere pulito, lui poi andrà a leccare in giro, si leccherà le parti intime e poi si leccherà il pelo. Occorre rispettare le norme igieniche di base perché non si può pensare che l’animale sia indenne da qualsiasi patologia. Perché non è così. Altro esempio: non si può mettere la mano in bocca al cane e poi toccare la propria bocca. E non è una cosa strana: è qualcosa che non lo fareste con un’altra persona. Non si può far mangiare il cane nel nostro piatto o farglielo leccare, perché non faremmo leccare il nostro piatto da nostro fratello o da un altro familiare. Dobbiamo cogliere la situazione difficile di adesso, delle paure per il coronavirus, per ricordare che il rispetto del rapporto con l’animale domestico sta anche nell’avere del buon senso e nel rispettare delle norme igieniche. Questo non vuol dire demonizzare l’animale, ma rispettarne la natura così come dobbiamo aver rispetto per le persone. Poi possiamo discutere sui quei rapporti con gli animali che diventano patologici. Ma questo è un altro discorso».

Un’ultima domanda: molti proprietari di cani amano dormire in compagnia dei propri quattrozampe. Ha senso usare salviettine o prodotti per pulirne zampette e pelo?

«Lei andrebbe a letto con le scarpe? Non credo. Lei salirebbe sul divano con le scarpe? Non credo. Il cane gira senza scarpe, per ovvi motivi. E lo fa anche quando va in passeggiata. E così come quando io torno a casa mi tolgo le scarpe e mi infilo le pantofole, alla stessa maniera è buona norma usare una salviettina adatta agli animali domestici che possa rimuovere gran parte dei germi. Se non siamo di fronte a un animale che abbia delle sue patologie normalmente non corriamo grossi rischi, ma avere l’abitudine a pulire le zampette e il pelo è di certo un buon consiglio da seguire. E’ chiaro che non possiamo immaginare di vivere in un mondo asettico, ma neanche vivere in un mondo pieno di germi. Bisogna cercare di raggiungere il giusto bilanciamento fra il non essere paranoici, ipocondriaci e avere dei comportamenti folli di chi vede nell’animale un essere portatore di qualsiasi germe, e nello stesso tempo non dobbiamo infischiarci di tutte le norme igieniche pensando che cane o gatto non possano trasmettere nulla all’uomo».

Articolo La Stampa

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