Detrazione contributi Colf Badanti 2021

Deducibilità dei contributi previdenziali per i lavoratori domestici e badanti a carico del datore di lavoro, maggiorazione per le persone non autosufficienti. Ecco le regole:

 

I contributi previdenziali ed assistenziali versati  dai datori di lavoro per

  • addetti ai servizi domestici come: colf, autisti, giardinieri, etc.
  • addetti all’assistenza personale o familiare come baby-sitter, badanti, assistenti delle persone anziane, etc.

sono deducibili, e non detraibili,  nella dichiarazione dei redditi, al netto della quota contributiva a carico del collaboratore domestico.

Prima di andare avanti vediamo di fare chiarezza sulla differenza tra deducibilità e detraibilità,  nella dichiarazione dei redditi o 730:

  • le spese deducibili vengono sottratte  dal  reddito lordo, prima di calcolare le tasse;
  • le spese detraibili  si sottraggono dall’imposta da versare  calcolata sul reddito imponibile (solitamente non si detrae il 100%  ma  una  percentuale del 19% per le principali tipologie)

Se quindi il contribuente ha sostenuto spese sia deducibili che detraibili, prima di tutto  vengono  sottratte le spese deducibili. Poi sull’imposta lorda sarà sottratta  una percentuale delle spese detraibili .

In riferimento come nel caso nostro, ai contributi per lavoro domestico, sono deducibili  dal reddito le somme effettivamente versate nell’anno precedente fino ad un importo massimo di euro 1.549,37 annui, e solo relativamente alla  parte a carico  del datore di lavoro.

Si applica il principio di cassa, cioè non si tiene conto della competenza dei trimestri (vanno considerati ad esempio  sia l’ importo versato il 10 gennaio 2019 di competenza  IV trimestre 2018,  che  i successivi versamenti del 10 aprile, 10 luglio e 10 ottobre 2019 per i primi tre trimestri 2019 .

L’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 7/E del 27 aprile 2018 ai fini della deducibilità, ha dichiarato che è necessario essere in possesso delle ricevute di pagamento complete della parte informativa sul rapporto di lavoro domestico (datore di lavoro, lavoratore, ore trimestrali, retribuzione oraria effettiva, importo complessivo, etc.), intestati all’INPS ed eseguiti con c/c postale e/o PagoPA (pagamento mediante avviso).

Per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi  il datore di lavoro (o l’intermediario incaricato) deve indicare i contributi versati nel Rigo E23 (contributi per gli addetti ai servizi domestici e familiari)  del modello.

Non possono essere indicate le spese sostenute nel 2020 che nello stesso anno sono state rimborsate dal datore di lavoro in sostituzione delle retribuzioni premiali e indicate nella sezione “Rimborsi di beni e servizi non soggetti a tassazione – art. 51 Tuir” (punti da 701 a 706) della Certificazione Unica con il codice onere 3.

Rigo E24

ATTENZIONE L’unico autorizzato alla deduzione dei contributi previdenziali e assistenziali è il datore di lavoro, anche se utilizza un conto corrente non intestato a lui ovvero se il pagamento effettivamente viene fatto da terzi.  L’Agenzia delle entrate ha fornito recentemente,  nella risoluzione n. 278/2019,  questo chiarimento  a un contribuente che chiedeva se poteva dedurre gli importi pur avendo pagato i contributi per la badante della suocera  dal conto corrente di quest’ultima e non dal proprio.  La risposta è stata appunto positiva.

Riepilogo della documentazione da controllare e conservare

Tipologia  Documenti
Contributi previdenziali ed assistenziali versati
per collaboratori domestici/familiari
– Ricevute di pagamento complete della parte informativa sul rapporto di lavoro domestico (ore trimestrali, retribuzione oraria effettiva, ecc.), effettuati dal contribuente intestati all’INPS, ed eseguiti con c/c postale e/o PagoPA (pagamento mediante avviso) nel 2020

– Per le cooperative di servizi e le agenzie interinali la fattura deve contenere: il codice fiscale del soggetto che effettua il pagamento, i dati identificativi della cooperativa o dell’agenzia e la specificazione della natura del servizio reso e l’indicazione della quota di contributi a carico del datore di lavoro.

Voucher per lavoro domestico (si presume l’indicazione valga anche per il Libretto famiglia) – Ricevute di versamento relative all’acquisto dei buoni lavoro;
– documentazione attestante la comunicazione all’INPS
dell’avvenuto utilizzo dei buoni lavoro ;
– dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà resa ai sensi dell’art. 47 del DPR 445/2000 con la quale si attesta che la documentazione è relativa esclusivamente a prestazioni di lavoro rese da addetti ai servizi domestici.

Detrazione spesa retribuzione badanti di persone non autosufficienti

Solo per gli addetti all’assistenza di persone non autosufficienti, invece, il datore di lavoro può detrarre dall’imposta lorda il 19% delle spese sostenute, per un importo massimo di 2.100 euro l’anno. La detrazione spetta al soggetto non autosufficiente o ai familiari che affrontano la spesa.

Si può usufruire della detrazione se il reddito complessivo è inferiore a 40.000 euro e la deduzione fiscale per la colf si può sommare alla detrazione prevista per l’assistente familiare, e viceversa.

Per usufruire dell’agevolazione, sono necessari il certificato medico che attesti la condizione di non autosufficienza, da esibire a richiesta dell’amministrazione finanziaria, e le ricevute delle retribuzioni erogate, firmate dall’assistente familiare. Gli uffici di Adiura Livorno rimangono a disposizione per chiarimenti.

Spunti articolo fisco e tasse.

Adiura Livorno

Assistente familiare. Come sceglierle e quando.

Con l’età che avanza gli acciacchi a volte prendono il sopravvento e non sempre si riesce a rimanere totalmente autonomi, a volte le problematiche fisiche sono talmente gravi, da non poter gestire in autonomia le proprie cure e diventa d’obbligo assumere un’assistente familiare. Rispetto ad una casa di riposo la badante è più conveniente ma un po’ più complicata la gestione, soprattutto se non ci si affida ad una agenzia, per cui di seguito ti riportiamo alcuni consigli da seguire per scegliere l’assistente familiare per l’anziano o il disabile nel migliore dei modi.

Necessità dell’assistito

Come prima cosa, per scegliere la badante, devi riconoscere le dirette necessità dell’anziano o della persona disabile. Questo step è molto importante e può farti risparmiare tanto, in termini economici e di tempo. È una persona parzialmente autonoma? Ha bisogno di qualcuno che le pulisca casa? Che le prepari da mangiare? O ha bisogno anche di qualcuno che la aiuti nell’igiene e che le somministri Farmaci? A seconda delle risposte a queste domande, ti potrai regolare sulla scelta degli assistenti in base alla loro qualifica. Con la nostra esperienza ed una valutazione gratuita, sapremo consigliarti la giusta figura, ed effettuare una ricerca mirata.

Cosa fa una badante

Rispondendo a queste domande saprai quindi indicare alle candidate per il posto, quali saranno le loro mansioni. Ti serve infatti una badante esperta in quel determinato incarico, che sappia cioè effettuare il suo lavoro con dimestichezza e magari con delle referenze e/o qualifiche.

Questo serve per avere tranquillità e certezza che la persona assunta sia realmente d’aiuto a chi ne ha bisogno, evitando così perdite di tempo e stress per te e per l’assistito, già in una situazione di disagio.

Conoscere di persona e non telefonicamente

L’assunzione di una badante non è una cosa difficile, basta fare un contratto, ma si rischia di incorrere in situazioni spiacevoli se non si fanno i passi giusti. Sicuramente le prime persone che incontrerai ti saranno consigliate dai tuoi amici o dai tuoi parenti. Il fatto è che il passaparola è utile fino ad un certo punto. Ci è già capitato altre volte, che una badante conosciuta con un passaparola abbia avuto problemi con gli assistiti e se non vi è un intermediario o un contratto regolare, i pericoli di una vertenza sindacale aumentano e non sono momenti piacevoli. Per questo motivo sarebbe opportuno non concludere affari al telefono o tramite terze persone ma affidarsi ad agenzie. Adiura Livorno ha tutto l’interesse nel trovare la persona più adatta alle tue esigenze sarai al riparo da vertenze o altre sorprese. in più avrai l’opportunità di fare un ulteriore filtro nella scelta dell’assistente familiare, grazie ai colloqui che ti organizzeremo presso i nostri uffici.

Sottoporre le candidate a delle domande

Ti consigliamo, prima di incontrare le candidate, di preparare un foglio su cui segnare tutte le domande da sottoporre ai candidati. A seconda delle risposte che ti daranno ti regolerai in termini di preferenze.

A questo punto devi cominciare a pensare seriamente alla situazione. Bisogna considerare tutto quello che ti è stato detto dai vari candidati. Chi ti conviene di più o ti sembra più all’altezza?

Inoltre non trascurare le preferenze dell’anziano. Anche lui deve dire la sua, perché sarà lui a trascorrere con la badante la maggior parte del tempo. L’assistenza è per lui, quindi deve esprimere la sua simpatia e l’impatto a pelle che ha avuto con una delle candidate potrebbe essere un valido strumento di scelta.

Quanto conta l’esperienza

Come detto in linea generale dovresti sempre scegliere una persona che si è fatta già le ossa in questo mestiere. Ma dare la possibilità a nuove leve non è mai una scelta negativa. Il problema sussiste tuttavia se l’anziano che necessita di cure ha bisogno di attenzioni particolari. Ad esempio se ha qualche patologia, se sta a letto, se necessita di cure mediche. In questo caso scegliere qualcuno che presti assistenza con un titolo (operatore socio sanitario ad esempio) o che ha esperienze decennali nel settore, potrebbe giocare a tuo vantaggio e rendere più semplice tutto il rapporto badante-anziano.

Concludendo, consigliamo sempre di scegliere assistenti che più si adattano all’assistito e non ai familiari.

Adiura Livorno, 01 Marzo 2021