Diritti e doveri di una badante

L’ assistente familiare ha il dovere di  pensare alle cure del suo assistito e a sistemare la casa. I suoi diritti: ferie, permessi, malattia, straordinari pagati.

Esaminiamo bene i doveri di una badante

Partiamo col definire quali sono i doveri di una badante. Le sue mansioni, regolamentate dal contratto nazionale di categoria, sono quelle di:

  • prendersi cura dell’assistito. Per «cura» si intende non solo l’assistenza da un punto di vista sanitario (dare le medicine, controllare la pressione, provvedere alla sua pulizia personale) ma anche da un punto di vista, per così dire, umano: fargli, cioè, compagnia. Nel caso della badante che lavora ma anche vive nella casa di un malato non autosufficiente, la badante è tenuta a fare o ad aiutare a fare alla persona assistita le cose che lui non è più in grado di fare da solo;
  • tenere in ordine e pulita la casa;
  • preparare i pasti;
  • mettere pannoloni e altri ausili se fossero necessari.

E’ importante, nel momento in cui si prendono i primi accordi con la badante da assumere, fissare i suoi compiti in modo ben chiaro, possibilmente per iscritto, in modo da evitare degli equivoci in futuro.

Quali sono i diritti di una badante

Così come i doveri, anche i diritti di una badante vengono fissati dal contratto nazionale di categoria. Vediamone i principali:

Livello di inquadramento

Varia a seconda delle mansioni richieste dal datore di lavoro, quindi dalle esigenze della famiglia. Nello specifico:

  • il livello A super interessa gli addetti alla compagnia alle persone (ad esempio chi viene assunto soltanto per accompagnare una persona anziana in casa o a fare una passeggiata);
  • il livello B super è previsto per chi assiste persone autosufficienti ed è tenuto anche a svolgere attività connesse alla pulizia e al vitto;
  • il livello C super inquadra chi assiste persone non autosufficienti e si occupa di attività connesse alla pulizia e al vitto;
  • il livello D super, in cui rientra chi assiste persone non autosufficienti ed ha avuto una formazione a tale scopo (diploma nello specifico campo oggetto della propria mansione, conseguito in Italia o all’estero, purché equipollente, anche con corsi di formazione aventi la durata minima prevista dalla legislazione regionale e comunque non inferiore a 500 ore) e segue anche le attività di riordino e pulizia della casa, oltre ad occuparsi del vitto. 

Orario di lavoro

Anche l’orario di lavoro di una badante può variare a seconda del tipo di contratto sottoscritto.

Per le badanti conviventi è previsto un massimo di 10 ore al giorno non consecutive o di 54 ore a settimana. Pertanto, la badante ha diritto ad almeno 8 ore di riposo consecutive nella stessa giornata ed un riposo intermedio non retribuito non inferiore a 2 ore.

Attenzione, però: se la badante lavora tra le 6 e le 14 o tra le 14 e le 22, ha diritto ad un riposo giornaliero di almeno 11 ore consecutive e ad un riposo intermedio non retribuito. E’ permesso, inoltre, il recupero di un massimo di 2 ore giornaliere ore non lavorate.

Per quanto riguarda, invece, le badanti non conviventi, l’orario di lavoro prevede un massimo di 8 ore al giorno non consecutive, ovvero 40 ore a settimana distribuite su 5 o su 6 giorni.

La badanti hanno diritto ad un riposo settimanale:

  • di 24 ore. Se ci fossero delle esigenze particolari che impediscono loro di prendere il riposo nella giornata stabilita, dovrà essere previsto lo stesso numero di ore il giorno successivo e le ore lavorate avranno una maggiorazione del 60%;
  • di 12 ore durante la settimana. L’eventuale lavoro in queste 12 ore di riposo avrà una maggiorazione del 40%.

Si considera lavoro notturno per una badante quello svolto tra le 22 e le 6, con la maggiorazione del 20% se si tratta di lavoro ordinario o con trattamento di lavoro straordinario. Non viene considerato notturno il lavoro discontinuo durante la notte o quello esclusivamente di attesa.

La badante con un orario giornaliero di oltre 6 ore ha diritto al pranzo o alla cena (a seconda del suo turno) oppure alla relativa indennità per il pasto.

Lavoro straordinario

Si intende per lavoro straordinario di una badante quello che supera la durata massima dell’orario di lavoro, ma non quello svolto per un’emergenza. Proprio per questo, lo straordinario dev’essere concordato con una giornata di anticipo.

Ecco le maggiorazioni previste dal contratto per il lavoro straordinario di una badante:

  • il 60% in più se svolto di domenica o in giorno festivo;
  • il 10% in più se svolto tra le 6 e le 20 da una badante non convivente che supera le 40 ore settimanali e fino alle 44 ore settimanali;
  • il 25% in più se svolto negli altri casi tra le 6 e le 22;
  • il 50% in più se svolto tra le 22 e le 6 del mattino.

Diritto di una badante a ferie e permessi

I diritti di una badante contemplano anche 26 giorni lavorativi di ferie per ogni anno lavorato, o i relativi dodicesimi. Possono essere frazionate in non più di due periodi e devono essere concordate con il datore di lavoro.

Per quanto riguarda i permessi, la badante ne ha diritto per visite mediche documentate nella misura di 16 ore l’anno oppure di 12 ore per la badante non convivente con orario di lavoro inferiore alle 30 ore settimanali.

Altri diritti di una badante

  • diritto alla tredicesima, suddivisa nelle 12 mensilità;
  • diritto alla malattia: l’Inps non paga l’indennità ma la badante ha diritto a mantenere il posto di lavoro;
  • diritto a 15 giorni di congedo matrimoniale retribuito;
  • diritto a mantenere il posto di lavoro e ad una parte della retribuzione in caso di maternità.

Infortunio di una badante sul luogo di lavoro

Se una badante subisce un infortunio, il datore di lavoro deve comunicarlo all’Inail:

  • entro 24 ore per infortuni mortali o presunti tali;
  • entro 2 giorni dall’accertamento per infortuni non guaribili entro 3 giorni;
  • entro 2 giorni dal 4° per infortuni guaribili entro 3 giorni, ma non guariti.

Il datore di lavoro deve, inoltre, dare comunicazione all’Autorità di pubblica sicurezza entro 2 giorni dall’infortunio.

La badante ha diritto alla retribuzione globale di fatto nei primi 3 giorni di assenza per infortunio.

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